Vuelta a España 2018, Aru: “Livello molto alto, devo aspettare qualche giorno per capire la condizione rispetto agli altri”

Fabio Aru arriva con il sorriso alla Vuelta a España 2018. Dopo un lungo periodo di difficoltà, il capitano della Bahrain – Merida ha vissuto una estate serena in preparazione alla corsa iberica, ultimo grande giro dell’anno e per molti ultimo appello per riscattare una stagione storta. Il Cavaliere dei Quattro Mori è uno di questi visto che al Giro d’Italia non ha potuto mostrare le sue qualità per uno stato di forma deludente, ma ora in Spagna è pronto a mettersi in mostra. Le ambizioni sono dunque alte, anche considerando la grande concorrenza, che rende la corsa ancor più esaltante e motivante.

D’altro canto, il sardo come molti dei suoi rivali sa che la prova spagnola è anche viatico per il Mondiale di Innsbruck 2018, grande occasione iridata per gli scalatori, quindi non è neanche facile bilanciare la preparazione (né la testa) per entrambi gli appuntamenti.

Come arrivi alla Vuelta?
Bene, è una corsa che mi piace. La Spagna mi ha sempre colpito e ora sono pronto a partire.

La forma com’è?
Vediamo, ho fatto Giro di Vallonia e Giro di Polonia, nel quale son sempre stato davanti. Logicamente non erano percorsi adatti a me, con salite più lunghe, ma penso di aver fatto un ottimo lavoro. Qui il livello è ovviamente molto alto, quindi devo aspettare qualche giorno per vedere come è la mia condizione anche rispetto ai più forti.

Voglia di riscatto dopo essere andato male alla Vuelta l’anno scorso?
L’anno scorso ho fatto il Tour e sono arrivato qui senza preparare l’appuntamento al meglio quindi per me non è andata così male.

Cosa ti aspetti dal percorso?
È un percorso abbstanza impegnativo. Parte subito nella seconda tappa con un arrivo di terza categoria, quindi ci sarà già qualche distacco. Conosco qualcosa, come Lagos di Covadonga e la tappa di Andorra, ma la Vuelta è sempre dura.

Pensi che la Vuelta si possa vincere nella tappa di Andorra?
La Vuelta si vince dal primo all’ultimo giorno. Difficile aspettare l’ultima tappa, prima ce ne sono tante, la vera Vuelta inizia già sabato.

Senti un po’ di pressione per quella che potrebbe essere l’ultima possibilità di questa stagione?
No, arrivo tranquillo. Logicamente è una gara molto importante, l’ultima grande corsa a tappe. Un atleta viene chiaramente qui per fare al meglio possibile, ma non è l’ultimo, perché poi ce ne sono anche altri, anche se chiaramente è uno dei più importanti.

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